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Rapporto Annuale FIPE

Partiamo dal Rapporto Annuale FIPE

La settimana scorsa a Roma è stato presentato un documento importante, che fotografa con precisione l’andamento della ristorazione italiana. Si tratta del Rapporto Annuale FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), in riferimento all’anno 2023. A partire dai dati espressi dal rapporto vogliamo fornire alcuni spunti di riflessione, e suggerimenti, ai nostri clienti.

Il quadro globale


La ristorazione è in crescita
Innanzitutto, cosa emerge in termini generali? Il rapporto racconta che l’anno appena trascorso, il 2023, sia stato positivo per la ristorazione italiana. Quasi la totalità delle imprese hanno migliorato o confermato il fatturato del 2022. Se da un lato si rintraccia una certa stabilità in termini numerici, dall’altro lato dobbiamo fare i conti con un settore che sta profondamente cambiando in termini di domanda e di offerta. In cui è dunque necessario investire e navigare con estrema consapevolezza, partendo dai dati e dalle evidenze.

Più che il “quanto” si guarda il “come”
Un cambio di paradigma netto sta investendo la ristorazione, anche questo racconta il rapporto FIPE. Si registra una maggiore attenzione degli italiani alla qualità di ciò che consumano (anche in termini di servizio) rispetto alla quantità. Una nuova tendenza dettata sicuramente dal cambio dello stile di vita, in cui hanno giocato un ruolo cruciale gli anni della pandemia. Gli italiani oggi premiano soprattutto la qualità e l’efficienza dei locali che frequentano!

Più ristoranti, meno bar, più catene
Su tutto il territorio nazionale si registra una contrazione del canale bar e, al contrario, un’affermazione dei modelli più complessi di servizio (ristoranti veri e propri).
Complessivamente si sta riducendo il numero di attività ma questa è una buona notizia: vi è un rafforzamento dei format e delle competenze. Inoltre, l’offerta vede una crescita significativa delle catene di ristorazione e di offerte specializzate, soprattutto in ambito salutistico e sostenibile.

Il personale
Vi è ancora una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato, e a fidelizzarlo. Un problema, come noto a tutti, ereditato dalla pandemia, che va affrontato a cominciare dalla formazione e dalla modifica profonda delle condizioni di lavoro.


Come rispondono gli imprenditori della ristorazione
 


L’ampia platea di professionisti della ristorazione ha dato risposte concrete alle nuove esigenze espresse dal pubblico (quelle che citavamo qualche riga sopra). Vediamo come.

Investimenti
Il 50% circa dei pubblici esercizi ha effettuato almeno un investimento (per rinnovo parco attrezzature, controllo dei consumi energetici, potenziamento degli strumenti digitali). Vedremo di seguito, nel dettaglio, quali sono gli investimenti maggiori.

La sostenibilità ambientale
La sostenibilità ambientale sta avendo un ruolo di prim’ordine nelle strategie gestionali dei ristoranti. Una delle prime voci riguarda la gestione attenta dei rifiuti. Circa la metà delle imprese di ristorazione promuove l’utilizzo del rimpiattino (il portarsi a casa ciò che rimane nel piatto). 3 su 4 prediligono l’utilizzo di prodotti locali e stagionali. Buone, anzi ottime pratiche, che ci auguriamo adottiate anche nei vostri locali!

Digitalizzazione e nuove tecnologie
Rappresentano un’altra frontiera delle innovazioni con cui anche i pubblici esercizi si stanno confrontando. 9 imprenditori su 10 hanno introdotto uno o più strumenti digitali (dalla rete wifi aperta al registratore di cassa evoluto, dai POS di ultima generazione ai software regionali). Se non l’avete ancora fatto… rimediate, investite nella digitalizzazione!

Ci auguriamo che questi dati possano esservi utili per orientare, consolidare o modificare la vostra attività. Mai come in questo momento storico è fondamentale basarsi sull’osservazione e l’analisi per evitare di sprecare risorse o lanciarsi in investimenti sbagliati!

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