Trasparenza alimentare: perché è importante e cosa si può fare per garantirla
Noi distributori, attori attivi e pro-attivi
In dote abbiamo delle responsabilità operative (per esempio il mantenimento della catena del freddo, il controllo delle temperature, il corretto stoccaggio delle merci, la cura dell’archivio delle schede tecniche per ogni singolo prodotto, alla gestione precisa dei lotti, e quindi alla possibilità di tracciare un prodotto all’origine), ma al tempo stesso abbiamo anche il dovere di percepire i bisogni dei consumatori e trovare il miglior modo per soddisfarli.
Cosa è cambiato negli ultimi anni
Negli ultimi anni si è fatto molto sull’informazione: sull’origine, sulla shelf life, sui dettagli tecnici riguardanti la composizione chimica e i valori nutrizionali di cibi e bevande. Tutto questo è avvenuto per un motivo: sono cambiate le esigenze dei consumatori, da tempo molto più attenti in fase di acquisto, soprattutto per ragioni legate alla salute e alla sicurezza. Le logiche di acquisto si sono così spostate da ragioni essenzialmente legate al prezzo, a motivi altri, che interessano più il valore intrinseco del prodotto.Da qui nasce un concetto molto più complesso di qualità: definire un prodotto di qualità oggi implica parlare di salubrità e sicurezza, origine garantita e sicura, complessità organolettica, etica di produzione.
Meglio piccolo o grande produttore?
La nostra scelta, come Bergel+, è di attingere sempre da aziende sicure, a prescindere dalle dimensioni: ci informiamo sull’origine delle materie prime, vogliamo conoscere le modalità di produzione dei prodotti, li assaggiamo per un’ulteriore verifica.
Dall’etichetta… al piatto
Si tratta di una strategia, oltre che di una scelta etica, che aiuta a definire l’identità del proprio locale e a fidelizzare cliente. Noi per esempio vi consigliamo di aggiungere il nome del produttore (quando conosciuto), ma anche l’adesione a progetti sostenibili (link Friends of the Sea), l’origine bio dei prodotti… e via dicendo.